I percorsi psicologici che offro nel mio studio sono servizi dedicati a tutti coloro che vivono un disagio emotivo, psicologico e relazionale, con o senza sintomi. Attraverso percorsi brevi e mirati, l’obiettivo è fare maggiore chiarezza sul disagio che si sta vivendo. E rendere così nuovamente liberi dal peso della troppa sofferenza.
L’esperienza dei percorsi di psicologia
Assieme alla risoluzione della sintomatologia responsabile del malessere, essi mirano ad una maggiore consapevolezza di sè e della propria storia di vita. Una psicoterapia efficace, infatti, deve da un lato approfondire la tematica in essere (la richiesta del paziente/cliente) ma nel contempo andare ben oltre: far emergere il proprio valore aggiunto.
Per cui, assieme alla necessità di ritrovare “il sollievo” da una certa sofferenza, i percorsi psicologici si indirizzano verso una rinnovata consapevolezza di Sè: una condizione indispensabile per vivere al meglio la propria quotidianità.
Vissuti emotivi come bassa autostima, solitudine esistenziale, senso di inadeguatezza, vuoto, ansia e panico, così come disutrbi più conclamati non possono essere ammorbiditi con quattro consigli alla buona reperiti dal web, o ascoltati dai tanti guru che li dispensano. Sono modi di essere unici che si differenziano da persona a persona.
Solo questo conduce ad una rinnovata forza, conoscenza di sè, energia, fiducia e stabilità.
L’obiettivo dei percorsi psicologici
Non è certamente quello di approdare al mito della felicità eterna.
Realisticamente, invece, essi consentono alla propria vita di procedere nuovamente tra alti e bassi, gioie e dolori, sconfitte e successi, riuscendo però a sperimentare il disagio (che ciascuno di noi sempre sperimenta nel corso della propria esistenza) senza che diventi causa di destabilizzazione o di eccessivo sconforto.
L’obiettivo, per cui, è quello di potersi vivere le proprie faccende quotidiane e future, liberi dall’ipoteca delle limitazioni personali che la situazione di disagio o malessere alimenta.
I percorsi psicologici, variano da persona a persona e da un’ esigenza all’altra.
I disturbi d’ansia sono una delle principali motivazioni che spingono a richiedere un mio consulto. Questo perchè possono essere estremamente limitanti e procurare intenso disagio.
Una consultazione, all’interno di uno spazio di relazione e di ascolto incondizionato, offre una maggiore comprensione di quali dinamiche sottendono il disagio e generano sofferenza e malessere.
Tra i disturbi d’ansia, il disturbo da attacchi di panico è certamente quello che si presenta con maggiore frequenza all’attenzione dello psicologo-psicoterapeuta. Gli attacchi di panico sono crisi d’ansia in cui il malessere arriva in maniera improvvisa e si intensifica progressivamente.
Prima di tutto è importante stabilire se il malessere sperimentato corrisponde o meno ad un attacco di panico, dato che il termine è ormai impiegato in maniera indistinta rispetto ad altre manifestazioni di ansia.
Se così fosse, il lavoro si concentrerà da subito sulla risoluzione del sintomo, che nel ripetersi nelle più svariate situazioni costringe a mettere in atto strategie e soluzioni fortemente limitanti, a causa del timore del sopraggiungere di nuovi episodi.
Rompere questo meccanismo, per tanto, diventa prioritario!
Il termine depressione è entrato a far parte del linguaggio comune senza tuttavia una conoscenza precisa del suo significato. La depressione non indica una tristezza passeggera ma uno specifico stato dell’umore. Nell’immaginario collettivo, la depressione viene vista come quel malessere che costringe una persona a non uscire mai di casa e ad essere sempre cupo e quindi come una sofferenza evidente a tutti.
In realtà, esistono varie forme di depressione e molte volte il malessere potrebbe nascondersi dietro un sorriso o anche dietro la rabbia. La mancata conoscenza di quei sintomi anche più lievi potrebbe far sentire molte persone maggiormente avvilite, perchè ritenute da se stesse e dagli altri le uniche responsabili del proprio stato di malessere.
Conoscere i sintomi è importante per dare il giusto volto a questo disagio che è talvolta impropriamente ricondotto alla poca volontà della persona.
Cos’è che non va? Perchè l’ha fatto? C’è ancora desiderio? Come ritrovarsi? Come dimenticarsi?
Sono solo alcune delle domande che nascono e che sollecitano la richiesta di intervento. Spesso per ritrovare il sentimento smarrito o perduto, altre volte per comprendere la direzione da assumere, il più delle volte per dare un senso al presente e smettere di soffrire.
Queste sono solo alcune delle tematiche su cui possiamo lavorare assieme