Utilizziamo i”Mantra”come tecnica psicologica per il benessere
La parola mantra, rimanda subito a qualcosa di spirituale e orientale. Nel suo significato sanscrito, effettivamente, mantra significa: “strumento per liberare la mente”, ed è solo in questo senso che noi la utilizzeremo, cioè come uno strumento, una tecnica utile nella vita quotidiana e spogliata di qualsiasi significato religioso. In questo caso con mantra mi riferisco alla possibilità di sfruttare il potere delle parole su di sè.
Le parole, come sappiamo, hanno un‘enorme forza, possono: demoralizzare, svilire e rendere insicuri, così come possono incoraggiare, stimolare e valorizzare. Avere ad esempio qualcuno che svaluta costantemente il nostro modo di essere, certamente non farà altro che aumentare le nostre insicurezze rispetto a qualcuno che invece mette maggiormente in risalto le nostre qualità. Le parole non sono solo suoni, veicolano idee, pensieri ed emozioni e possono quindi modellare il comportamento.
Per questo, perchè non diventare promotori di noi stessi, attraverso le parole che più ci richiamano?
In pratica, ciò significa utilizzare nei momenti opportuni, una serie di parole utili per raggiungere gli obiettivi prefissati o anche per modificare una parte di sè che si vorrebbe ad esempio meno rigida o più flessibile.
Ad esempio, per chi è incline alla procrastinazione, cioè al rimandare continuamente le cose che andrebbero fatte, un buon mantra potrebbe essere semplicemente: “Perchè non ora?.
Se invece riteniamo che la nostra difficoltà sia principalmente quella di demoralizzarsi ancor prima di cominciare, il giusto mantra potrebbe diventare: “E’ sempre l’inizio la parte più difficile, il resto poi è tutta discesa” o anche : “Più si fanno le cose e più riescono”, che potrebbero essere utilizzati ogni qual volta ci si prepara ad affrontare qualcosa di nuovo.
Insomma, avere il proprio mantra, significa richiamare al momento opportuno la qualità che ci occorre, vuol dire rompere quel muro che ci impedisce di vedere la prospettiva possibile.
In questo video, il collega Luca Mazzucchelli, ha raccolto in maniera avvincente, una serie di aforismi che ben si prestano ad un loro utilizzo come dei mantra che favoriscono il cambiamento.
La forza del mantra, poi, risiede nel fatto che esso non è un qualcosa di pescato a caso ma che scegliamo direttamente da noi.
Inoltre, nulla vieta di utilizzare come mantra delle immagini o delle posizioni corporee. Ad esempio, nelle difficoltà iniziali di un compito, un mantra potrebbe essere l’immagine di un guerriero pronto per la battaglia o anche il toccarsi il petto per infondersi coraggio.
Insomma, proprio perchè dovrebbe essere richiamato nei momenti di necessità, il mantra va personalmente scelto o creato. L’aspetto fondamentale, inoltre, è che il mantra non va posto sotto forma di giudizio ma deve essere un pensiero rinforzante, una voce amica che sentiamo nostra e su cui facciamo affidamento nel momento del bisogno.
Deve essere qualcosa che richiamiamo per spronarci ad andare oltre il problema e non per criticare le nostre azioni. Come nell’esempio della persona inclina a rimandare, il mantra: “Perchè non ora?”, vuole significare:
perchè non farlo ora? cosa mi impedisce di metterlo immediatamente in pratica? perchè rimandare a domani se posso farlo oggi?” e così via.
Questo genere di pensieri aiuta a riflettere in maniera più consapevole sulle ragioni per cui si sta rimandando e così di valutare meglio se è il caso di farlo oppure no.
In pratica il mantra inserisce un elemento nuovo che mette in discussione quello che è ormai diventato un automatismo e che porta a ripetere continuamente lo stesso errore.
Infine, sarebbe preferibile utilizzare un unico mantra per le medesime occasioni, proprio per favorire l’associazione tra il mantra e quel specifico tipo di situazioni.
Col tempo infatti, quella qualità ricercata e richiamata mediante l’uso di un mantra, risulterà sempre più immediata e integrata, fino a sentirla maggiormente propria.
Conclusioni
La tecnica dei Mantra è davvero efficace per rompere quegli automatismi che se non considerati portano a ripetere continuamente lo stesso errore. Il primo passo infatti è proprio quello di riuscire a focalizzarsi su un aspetto che si è consolidato nel tempo e che per questo non viene proprio messo in discussione. Solo dopo che il comportamento abitudinario è portato all’attenzione è possibile mettere in atto manovre efficaci per il cambiamento.
Diego Chiariello
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