Estate che ansia! i sintomi più comuni della bella stagione
Nonostante sia considerata per antonomasia la “bella stagione”, per molte persone l’estate è anche sinonimo di ansia. Per tante persone, infatti, questo periodo coincide anche con l’intensificarsi di diversi sintomi d’ansia che durante l’anno sembrano invece restare più “sotto-pelle”.
Infatti, con l’inizio dell’estate, il gran numero di chiamate che ricevo come psicologo-psicoterapeuta, sono inerenti a tematiche di tipo ansioso.
Ma perché d’estate si avverte più ansia?
Per rispondere a questa domanda, dobbiamo anzitutto comprendere come funzionano, o meglio come “avvertiamo” le nostre emozioni.
Le emozioni non sono solamente stati mentali che avvengono nel nostro cervello ma corrispondono più che altro, ad un modo di sentire che ci coinvolge interamente, con tutto il nostro corpo.
Cosa significa?
Per intenderci, quando ci sentiamo allegri per un dato evento o una certa circostanza, ci sentiamo anche attivi ed energici, ci sentiamo più aperti verso l’ambiente e gli altri (e questo succede anche se decidiamo di restare a casa a guardare un film).
L’ansia invece produce un senso di allarme e di attesa, e questo generalmente provoca una maggiore “anticipazione” rispetto agli eventi quotidiani.
Cosa si intende con “Anticipazione”?
Significa avvertire in anticipo e con angoscia quello che ci attende o ci apprestiamo a fare, con pensieri quali: “Se poi mi viene l’ansia come faccio?. ” Se dovessi sentire l’esigenza di andare al bagno e non potessi farlo?” “E se comincio ad agitarmi e se ne accorgono?” Se mi viene l’ ansia e vorrei scappare che figura farei?”. “Come faccio con le vacanze?” e così via..).
In pratica, si è immersi e a volte invischiati, in una sorta di film mentale in cui si anticipano gli eventi da affrontare. Tutto questo, generalmente, avviene anche in una modalità inconsapevole alla persona stessa. Cioè, non sempre questi pensieri sono espliciti, per cui, molte volte l’ansia resta immotivata ed enigmatica.
Le emozioni corrispondono alla maniera in cui ci avvertiamo nel mondo, con noi stessi e gli altri!
A seconda dello stato emotivo predominante in certo periodo, e non quindi solamente in un dato momento, corrisponde anche un modo di sentirsi nei confronti del mondo, di se stessi e degli altri.
Cosa significa preponderante?
Ad esempio, in un periodo di forte tristezza per la fine del rapporto col partner, è chiaro che durante la giornata potrebbero esserci anche momenti di buonumore e distrazione. Tuttavia, lo stato emotivo preponderante che si prolunga e si trascina nel tempo resta quello della tristezza. Lo stesso discorso vale per l’ansia. Chi soffre di ansia non vive solamente di questo vissuto emotivo. Eppure, esso si manifesta con una maggiore frequenza e intensità, tanto da procurare sofferenza e disagio.
Come dicevamo quindi, a seconda dello stato emotivo preponderante che ci appartiene in un dato momento, corrisponde un modo di sentirsi nella quotidianità, nel rapporto con gli Altri e sè stessi.
Ad esempio:
- Alla Gioia corrisponde⇒maggiore spinta verso il mondo e gli altri.
- Alla Tristezza corrisponde⇐minore spinta verso il mondo e gli altri (ma anche una certa apertura verso se stessi).
- Mentre nell’Ansia↔maggiore spinta all’anticipazione degli eventi e (contemporaneamente) minore senso della propria capacità di autonomia.
Questo avviene perchè la mente e il corpo sono un tutt’uno e tra i due non c’è separazione ma comunione, intreccio.
Si parla infatti di corporeità, per intendere il nostro modo di essere e di sentire le emozioni. Le nostre emozioni, infatti, sono per così dire “incarnate”.
Adesso possiamo meglio comprendere come mai d’estate aumentano i sintomi d’ansia, e per farlo ci serviremo di un esempio di vita quotidiana.
I sintomi d’ansia estivi
Avete presente quella sensazione di vuoto d’aria che si crea nello stomaco nel momento in cui la macchina sulla quale viaggiate attraversa un cavalcavia ad una certa velocità? (la sensazione è simile a quella che si avverte sulle giostre, per intenderci).
Ora, ad alcune persone, questa sensazione procura piacevolezza (come per quei bambini che si divertono nell’essere lanciati in aria).
Molte altre, invece, potrebbero sentirsi infastidite nel momento del passaggio dell’auto sul dosso, avvertendo un leggero giramento di testa, una vertigine o anche una sensazione di allarme generalizzato.
Lo stesso potrebbe avvenire quando si otturano le orecchie su un treno in movimento o come vedremo tra poco, proprio durante certe giornate di caldo.
Come mai accade questo?
Abbiamo detto poc’anzi che mente e corpo sono un tutt’uno.
Tutti noi sappiamo infatti che le emozioni possono influenzare il nostro corpo ( ad esempio uno stress prolungato può provocare un mal di stomaco, gastrite etc.). Ma quello che molti non sanno è che, nella direzione opposta, i segnali provenienti dal nostro corpo possono influenzarci emotivamente (ad esempio l’aumento del battito cardiaco può aumentare l’ansia)
Cioè, alcuni segnali provenienti dal nostro corpo potrebbero in determinate circostanze far avvertire un intenso vissuto di ansia e, col primo caldo dell’estate, sono diversi i segnali provenienti dal corpo che possono influenzarci emotivamente e generare un’ansia più acuta.
Quali sono i segnali principali che generano ansia?
I segnali principali provenienti dal corpo che causano ansia durante questo periodo sono:
- il caldo e la sudorazione
- l’afa e i cambiamenti del battito cardiaco;
- la luce e la maggiore attivazione fisiologica (specialmente quella solare)
- altri segnali non specificati.
A questo punto, potremmo giustamente chiederci:
Come mai questo non avviene ogni volta?
Cioè, perchè un giorno si avverte una forte ansia durante una bella giornata di caldo mentre in altri giorni e situazioni simili non si avverte lo stesso disagio?
Se è il caldo ad essere responsabile della nostra ansia, perchè quando siamo al mare potremmo sentirci rilassati e per nulla ansiosi?
Per due motivi fondamentali:
Il primo motivo sta nel fatto che questo è soltanto uno dei meccanismi responsabili di una certa quota di ansia vissuta durante l’estate, ma esso da solo non può certamente spiegare i vissuti d’ansia legati a questo periodo.
Infatti, ci sono ragioni e motivazioni che comunque necessitano, per ciascuno, di un ascolto individuale e non certamente di una lettura oggettiva quasi fosse il tagliando dell’auto.
In secondo luogo, proprio perchè non siamo delle macchine, ciascuno di noi non risponde agli eventi e alle situazioni in maniera sempre identica. Infatti non ci arrabbiamo, soffriamo, gioiamo e amiamo sempre allo stesso modo ma tutto dipende dai contesti, dalle persone e dai momenti di vita nei quali siamo immersi. Per cui, in un determinato periodo della nostra vita, il caldo e i segnali provenienti dal corpo darebbero soltanto quella spinta in più, intensificando un’ansia già presente da tempo ma più o meno gestibile.
In sostanza?
Quando diciamo che i primi segnali di caldo dell’estate sono generalmente portatori di una maggiore ansia, dobbiamo tenere presente che non è certamente il solo caldo in sè l’artefice degli stati ansiosi di cui si fa esperienza.
Questi, come abbiamo detto, sono generalmente responsabili di un acuirsi di una condizione che è sotto-pelle, sotto-traccia durante il resto dell’anno.
Infatti, proprio perchè si parla di un acuirsi, ciò significa che è molto difficile che l’ansia venga sperimentata unicamente durante questo periodo, mentre, è molto più probabile che essa sia presente anche durante il resto dell’anno. Ciononostante, in estate può essere vissuta con maggiore intensità e disagio.
Come si spiega?
Il perchè ciò accade, dipende non solo dai fattori summenzionati (caldo, afa, etc..) ma anche da una certa inclinazione soggettiva ad avvertire i segnali provenienti dal corpo con un senso di maggiore allarme ( molte volte in maniera del tutto inconsapevole). E dato che durante questo periodo dell’anno i segnali provenienti dal corpo sono più intensi, ecco che questo periodo diventa per molte persone particolarmente delicato e disagevole.
Conclusioni
Abbiamo brevemente illustrato uno dei meccanismi responsabili della maggiore sensazione di ansia avvertita con l’inizio e durante il periodo estivo. Abbiamo detto che le sensazioni provenienti dal corpo, maggiormente stimolato durante questa stagione dell’anno, potrebbero concorrere ad un senso di ansia più forte.
Non si tratta di un singolo meccanismo in azione ma solitamente della combinazione di più canali.
Tuttavia, va subito precisato, che chi è solitamente incline a certi vissuti d’ansia e di sofferenza non dovrebbe per questo considerarli come un fatto scontato e inevitabile della propria esistenza.
Ciò che ci contraddistingue come esseri umani non è la staticità e l’inflessibilità, ma al contrario la nostra predisposizione al cambiamento.
Noi esseri umani non siamo nè tavoli, nè case, nè macchine, non siamo oggetti, ma individui in carne ed ossa, e in quanto tali aperti al divenire, al cambiamento della nostra storia di vita.
Per questo è fondamentale rompere il meccanismo del sintomo ansioso e comprenderne i significati, perchè ciò vorrebbe dire non solo gestire la sofferenza e il disagio, ma aprirsi a se stessi, al mondo e agli altri nella propria irripetibile unicità.
Se vuoi scoprire ancora di più sull’argomento, ho preparato questo post molto articolato in cui approfondisco in maniera viscerale l’argomento
Lascia pure un commento così che altri possano rivedersi nella tua esperienza.
Per maggiori informazioni sul mio metodo e su come gestire l’ansia, puoi contattarmi direttamente al 320.93.04.455
Dott. Diego Chiariello
Psicologo-psicoterapeuta