Gli strumenti per il benessere quotidiano sono una serie di tecniche che ho definito psico-strumenti e che sono utilizzabili nella vita di tutti i giorni. Semplici da mettere in pratica, sono eccellenti strumenti del pensiero e data la loro adattabilità possono essere riprodotti in differenti contesti di vita.
Scomponi il problema in piccole parti
Quante volte ci troviamo dinanzi a compiti o problemi che scoraggiano prima ancora di iniziare? E se ci fosse una maniera che ci semplificasse le cose ?
Molto spesso la difficoltà principale nel risolvere alcuni dei nostri problemi, non risiede nel problema in sè, ma nella resistenza iniziale con la quale ci scontriamo prima ancora di iniziare. Cioè molte volte, immaginando le difficoltà o scocciature alle quali andremo incontro qualora decidessimo di portare a termine un certo compito, decidiamo di non cominciare proprio e rimandiamo continuamente.
Quando un compito sembra troppo lungo o difficile da portare a termine, una buona strategia è quella di scomporlo in parti più piccole. Questa tecnica aiuta perchè pur non cambiando il problema in sè, modifica la percezione che si ha di esso. Ad esempio, pensare di pulire casa partendo da una stanza, per poi passare alla successiva e così via, è senz’altro più incoraggiante rispetto all’idea delle “pulizie di casa generali”.
Come nell’esempio delle pulizie, dato che per effettuare quelle più generali saremo per forza di cose portati a dividere il compito in fasi, cioè in singole stanze, potrebbe sembrare una cosa ovvia quella di scomporre un compito in parti più piccole. E il punto è proprio questo.
Qualsiasi compito o problema per quanto possa presentarsi integro è in realtà fatto di sequenze, fasi, di piccoli passaggi successivi. Eppure molto spesso, quando pensiamo al problema che dobbiamo risolvere, lo immaginiamo come un unico problema.
Osservare un problema soltanto nella sua globalità comporta il rischio che lo si valuti come troppo complesso, alimentando così ansie e timori rispetto alla sua possibile risoluzione.
Per questo quando un compito appare troppo complicato, meglio scomporlo in parti più piccole.
Non è essenziale programmare fin dall’inizio tutte le fasi, si procede con la prima e terminata questa si decide la successiva e così via fino al fine del compito.
Quali sono i benefici di questa tecnica?
Dividere un compito in step, affrontarlo un pezzo per volta, offre due enormi vantaggi:
1. Aiuta nella parte iniziale dove l’ansia di non farcela è maggiore e potrebbe causare rallentamenti o anche blocchi (non ce la farò mai quindi meglio non provarci neppure);
2. Garantisce dei parziali ma progressivi successi che alimentano l’autostima e la certezza di arrivare in fondo (se continuo così ce la posso fare, mi manca poco, è fatta).
Infatti, come nell’esempio delle pulizie di casa, il pensiero di iniziare da una stanza è certamente più incoraggiante rispetto all’idea delle pulizie di tutta la casa, inoltre, dopo aver speso energie per pulirne una, saremo forse più invogliati nel proseguire con le altre.
Questa tecnica, poi, volendo, può essere applicata anche in alcune situazioni, dove il compito si presenta compatto; in questo caso si potrebbe introdurre un’apposita sequenza e renderlo in tal modo “frazionabile”.
Una domenica assieme a degli amici abbiamo deciso di percorrere a piedi anzichè in auto, il tratto di strada di circa due ore che ci divideva dalla nostra vera meta, il Vesuvio.
Per rendere almeno ai miei occhi l’impresa meno ardua ho immaginato di dividere il percorso in quattro tempi, ciascuno di mezz’ora. Il mio intento era di spostarmi dal lontano traguardo delle due ore a quello più prossimo della prima mezz’ora, poi la seconda e così via.
Pur avendo fatto lo stesso percorso, ho avuto l’impressione che gli altri fossero più inclini a lamentele e a scoraggiamenti ed anche più stanchi una volta raggiunta la meta tanto ambita: un ulteriore percorso di quaranta minuti ma da togliere il fiato.
USIAMO I “MANTRA”

La parola mantra, rimanda subito a qualcosa di spirituale e orientale. Nel suo significato sanscrito, effettivamente, mantra significa: “strumento per liberare la mente”, ed è solo in questo senso che noi la utilizzeremo, cioè come uno strumento, una tecnica utile nella vita quotidiana e spogliata di qualsiasi significato religioso. In questo caso con mantra mi riferisco alla possibilità di sfruttare il potere delle parole su di sè.
Le parole, come sappiamo, hanno un‘enorme forza, possono: svilire, demoralizzare e rendere insicuri, così come incoraggiare, stimolare e valorizzare. Avere ad esempio qualcuno che critica costantemente il nostro modo di essere, certamente non farà altro che aumentare le nostre insicurezze rispetto a qualcuno che invece mette maggiormente in risalto le nostre qualità.
Le parole non sono solo suoni, veicolano idee, pensieri ed emozioni e possono quindi modellare il comportamento.
Per questo, perchè non diventare promotori di sè stessi, attraverso le parole che più ci richiamano?
In pratica, ciò significa utilizzare nei momenti opportuni una serie di parole utili per raggiungere gli obiettivi prefissati o anche per modificare una parte di sè che si vorrebbe ad esempio meno rigida o più flessibile.
Ad esempio, se siamo inclini alla procrastinazione, cioè al rimandare continuamente le cose che dovremmo fare (che tradotto vuol dire: “non lo faccio oggi però domani certamente), un buon mantra potrebbe essere semplicemente: “Perchè non ora?; se invece riteniamo che la nostra difficoltà sia principalmente il demoralizzarsi al primo ostacolo, il nostro mantra potrebbe diventare: “E’ sempre l’inizio la parte più difficile, il resto poi è tutta discesa” o anche : “Più si fanno le cose e più riescono” , che potrebbe essere utilizzato ogni qual volta ci si prepara ad affrontare qualcosa di nuovo.
Insomma, avere il proprio mantra, significa richiamare al momento opportuno la qualità che ci occorre, vuol dire rompere quel muro che ci impedisce di vedere la prospettiva possibile.
In questo video ad esempio, il collega Luca Mazzucchelli, ha raccolto in maniera avvincente, una serie di aforismi che ben si prestano ad un loro utilizzo come dei mantra che favoriscono il cambiamento.
La forza del mantra, poi, risiede nel fatto che non è qualcosa di pescato a caso, ma che scegliamo direttamente da noi.
Inoltre, nulla vieta di utilizzare come mantra delle immagini o delle posizioni corporee. Ad esempio, nelle difficoltà iniziali di un compito da eseguire, il nostro mantra potrebbe essere l’immagine di un guerriero pronto per la battaglia o anche il toccarsi il petto per infondersi coraggio.
Insomma, proprio perchè dovrebbe essere richiamato nei momenti di necessità, il mantra va personalmente scelto o creato. L’aspetto fondamentale, inoltre, è che il mantra non va posto sotto forma di giudizio ma deve essere un pensiero rinforzante, una voce amica che sentiamo nostra e su cui facciamo affidamento nel momento del bisogno, deve essere qualcosa che richiamiamo per spronarci ad andare oltre il problema. Come nell’esempio della persona inclina a rimandare, il mantra: “Perchè non ora?”, vuole significare:
perchè non farlo ora? cosa mi impedisce di metterlo immediatamente in pratica? perchè rimandare a domani se posso farlo oggi?” e così via.
Questo genere di pensieri aiuta a riflettere in maniera più consapevole sulle ragioni per cui si sta rimandando e così di valutare meglio se è il caso di farlo oppure no. Il mantra cioè, inserisce un elemento nuovo che mette in discussione quello che è ormai diventato un automatismo e che porta a ripetere continuamente lo stesso errore. Infine, sarebbe preferibile utilizzare un unico mantra per le medesime occasioni, proprio per favorire l’associazione tra il mantra e quel specifico tipo di situazioni.
Col tempo infatti, quella qualità ricercata e richiamata mediante l’uso di un mantra, risulterà sempre più immediata e integrata, fino a sentirla maggiormente propria.
Definisci i tuoi obiettivi
Il problema quindi non risiede in una mancanza di volontà bensì nella poca chiarezza dell’ obiettivo da raggiungere.
Quando parliamo con persone realizzate nel proprio lavoro e nella propria vita o che hanno raggiunto l’obiettivo che al momento ci siamo prefissati, solitamente ascoltiamo storie di individui che a un dato punto della propria esistenza hanno trovato e seguito una certa strada.
Sono persone indubbiamente invidiabili, eppure, a sentire le difficoltà e i sacrifici che hanno dovuto affrontare per raggiungere i loro obiettivi, non sembrano poi così tanto lontane da noi.
Sono cioè uomini e donne come tanti, che hanno raggiunto i loro scopi e che continuano a perseguirne di nuovi.
Queste donne e uomini a cui faccio riferimento quindi, non sono i premi Nobel o i manager di grandi aziende ma persone comuni che ottengono grandi soddisfazioni dalla vita e di conseguenza vivono serenamente.
A sentir loro, il segreto del loro successo non è solo una questione di volontà e di fortuna ma soprattutto l’aver ben chiaro cosa volere dalla vita e quindi l’aver chiaro l’obiettivo da raggiungere.
Avere dei chiari obiettivi da raggiungere, consente anzitutto di rispettare sè stessi, di eseguire e seguire la propria musica e di non buttare al vento affanni ed energie ritrovandosi perennemente insoddisfatti.
La maggior parte delle persone vorrebbe una vita soddisfacente e appagante solo che non ha davvero chiaro cosa occorra per averla.
Il primo passo per fare la svolta è quindi fissare gli obiettivi da raggiungere, stabilire cosa si desidera e poi ottenerlo.
Per questo, ecco alcuni consigli:
1.Stabilisci i tuoi obiettivi: il primo passo consiste proprio nel fissare degli obiettivi da raggiungere o avere ben chiaro l’obiettivo che ci si è prefissati .
2.Gli obiettivi devono essere specifici e misurabili: cosa vuoi fare, avere, cosa vuoi essere?
3.Considerane diversi: Puoi privilegiare il raggiungimento di alcuni obiettivi prima di altri ma non escluderne nessuno. Il benessere è dato dall’insieme degli ambiti che definiscono la nostra vita (relazioni, lavoro, salute, etc.).
4.Scrivi i tuoi obiettivi: Mettili nero su bianco perchè scrivere fornisce maggiore forza ed importanza e ti fa stringere simbolicamente un accordo con te stesso.
5.Stabilisci una scadenza: senza un tempo limite, potresti cadere nella “scusa” del “prima o poi lo farò”.
6.Insisti: Fai esperienza dagli errori commessi e vai avanti. Agisci in maniera massiccia per raggiungere i tuoi obiettivi e accetta il fatto che ciò richiederà pazienza e sacrifici per raggiungerli.
Un ultimo consiglio riguarda la possibilità di scomporre un certo obiettivo in una serie di tappe.
Ad esempio, uno studente che segue un corso di studi universitario potrebbe avere come obiettivo, quello di laurearsi in cinque anni. Prima di raggiungere questo obiettivo ultimo, dovrà sostenere un numero di esami per ciascun anno e prima ancora, il suo obiettivo sarà quello di superare il primo esame, poi il secondo e così via.
Insomma, ogni grande obiettivo, parte dalla definizione e dalla conquista di uno più piccolo.
Scomponi gli obiettivi in una serie di tappe, non è sempre necessario organizzare tutto il piano prima di partire, ciò che conta è avere chiaro che per raggiungere una meta è necessario compiere un passo dietro l’altro perchè è questo che genera il movimento e il raggiungimento del traguardo.
Inoltre, va detto che così come nell’esempio dello studente, non sempre si riescono a raggiungere i propri obiettivi -specie quelli a lungo termine- nei tempi prestabiliti.
Bisogna tenere conto degli ostacoli della vita e di tutto quanto il resto. Per questo, se qualcosa ti dirotta dalla meta, non abbatterti, riscrivi nuovamente la tua tabella di marcia e non rammaricartene, ciò che conta non è solo il traguardo ma la soddisfazione di riuscire a conseguire il percorso che tu stesso hai tracciato.