Rilassiamoci dall’ansia
In un articolo precedente ho chiarito la differenza tra uno stato di ansia che determina sofferenza, da un’ansia invece più sana, perchè moderata e legata a specifiche situazioni.
Qui invece voglio fornire 4 suggerimenti “pratici” su come migliorare il proprio benessere quando l’ansia si protrae oltre un certo periodo rischiando così di minare la consueta serenità
1.Cambiare atteggiamento nei propri confronti
Proprio per quello finora detto sul ruolo dell’ansia, bisogna anzitutto evitare di far-ci la guerra. La migliore strategia per fronteggiare l’ansia è di convertirla, farne un’alleata, accoglierla piuttosto che rifiutarla. Lo scopo di questo vissuto emotivo non è procurare sofferenza ma segnalare: sentimenti, rifiuti, desideri, aspetti che per un motivo o l’altro potremmo avere difficoltà ad accogliere.
Ad esempio, Lorenzo sperimenta una certa ansia ogni qual volta si trova ad affrontare un lavoro importante. In questo caso l’ansia potrebbe segnalare non tanto una paura nel farsi carico delle responsabilità quanto piuttosto il non voler più sottostare al “bisogno” di essere perfetti. Una parte di sè segnala che è tempo di smetterla di dover essere sempre perfetti per il timore di non essere adeguatamente apprezzati.
2.Scomporre il problema in piccole parti.
Spesso l’ansia può derivare alla vista di un problema considerato insormontabile. Focalizzarsi su un problema solo nella sua globalità può comportare il rischio di alimentare ansie e timori ingiustificati rispetto alla sua risoluzione. Molte volte una situazione diventa ansiogena per il modo in cui la concepiamo, per il significato che le attribuiamo. Per questo quando un compito si presenta difficile da affrontare, può essere utile scomporlo in parti più piccole in modo da avere una panoramica più dettagliata del problema, proprio come se si potessero visualizzare i diversi passi da compiere. Dividerlo in step, affrontarlo un pezzo per volta, da un lato, evita che l’ansia di non farcela interferisca producendo rallentamenti e blocchi, dall’altro, assicura dei progressivi successi che alimentano l’autostima e la certezza di arrivare in fondo.
3. Tenere un diario personale
Averne uno personale è davvero una sana abitudine. Scrivere i propri pensieri, tradurre sulla carta le proprie preoccupazioni è utile sia perchè la scrittura permette di lasciar scorrere le proprie emozioni in maniera più fluida e meno controllata dai filtri che comunemente utilizziamo nel pensare, sia perchè permette di raccontare a se stessi la propria storia personale, i problemi incontrati ma anche le soluzioni impiegate per superarli. Leggere di come già altre volte sei stato preoccupato e di come poi sei riuscito a vincere quel momento nonostante tutto, ti sarà senz’altro di aiuto ogni qualvolta si presenteranno delle nuove preoccupazioni legate ad un nuovo problema. In pratica diventeresti il modello di te stesso da seguire davanti alle interminabili sfide della vita.
4.Concedersi dei propri spazi
Ritagliarsi dei propri spazi, anche ristretti, è condizione imprescindibile per stare bene con sé e con gli altri. Sappiamo quanto è facile essere inghiottiti dai numerosi impegni o dall’inerzia di un momento ed è quindi davvero importante trovare i modi e i tempi per riconnettersi a sè e ritrovarsi. Un suggerimento è quello di non lanciarsi in un’attività qualsiasi ma di privilegiarne una che sia innanzitutto piacevole per sè, in modo che i suoi effetti si estendano dal corpo alla mente.
Conclusioni
Le preoccupazioni e le ansie sono parte della vita e in qualche modo bisogna farci i conti. Quando esse dipendono da un problema da risolvere, la parte più difficile è certamente l’inizio. Scomporre il compito in parti più piccole è il modo giusto per cominciare ed evitare di scoraggiarsi. Un diario personale sarà di aiuto per vivere una nuova sfida, perchè mostra come già altre volte sono state affrontate situazioni difficili. Infine, concediti degli spazi e dei momenti in cui poterti rigenerare attraverso un’attività piacevole.
Questi consigli non sonno certamente il rimedio all’ansia. Quando questa supera certi livelli e diventa un disagio persistente è opportuno rivolgersi allo specialista.
Il benessere personale è una condizione che si conquista e si mantiene mediante la cura e la conoscenza di se stessi. Praticarlo quotidianamente vuol dire non perdere mai di vista quelli che sono i propri bisogni e le proprie necessità.
Lascia un Commento
Vuoi partecipare alla discussione?Sentitevi liberi di contribuire!