Sul concetto di autostima, sono state spese tante pagine e parole, forse troppe.
Specie oggi, il web offre una pletora di guru, pronti a dispensare tramite racconti, esempi e immagini le più accattivanti verità sul come migliorare la propria autostima.
In realtà, queste massicce informazioni, se inizialmente sono accolte come stimolanti, in seguito non fanno altro che accrescere la propria insicurezza e inadeguatezza. Infatti, nell’offrire messaggi preconfezionati non fanno altro che farci sentire a disagio nei nostri panni, perchè magari lontani o diversi rispetto a quelle verità fatte passare come universalmente riconosciute.
E’ per questo motivo che ogni psicoterapeuta non dovrebbe porsi come l’ennesimo personal training, che costruisce il ritratto di una persona diversa da Sè
La terapia non deve “pompare” e nemmeno ha bisogno di farlo, perchè in terapia ciò che conta non è migliorarsi, ma scoprirsi.
Chi viene in terapia non deve camuffarsi ma avere maggiore consapevolezza.
Insomma, scoprire Chi è davvero in questo momento, cosa desidera e cosa gli impedisce di ottenerlo.
A questa conoscenza di sè consegue il miglioramento della propria vita!
Ad esempio, una persona che senta di avere una bassa autostima, potrà percepire i contesti relazionali come fonte di disagio e per questo decidere che la maniera più adatta per rafforzare questo suo modo di avvertirsi inadeguato, consista nel cambiare il suo approccio con le persone, magari migliorando la postura, il vestiario e l’eloquio, aumentando i sorrisi e guardando più spesso negli occhi, insomma, trasmettendo un immagine di sè più vincente in modo che gli altri la facciano sentire più accolta e rassicurata.
Da qui nasce l’idea oggi tanto in voga che per essere vincenti, ad esempio per migliorare la propria autostima bisogni rafforzare, potenziare, intensificare le proprie capacità.
In realtà questo genere di messaggi non fa che stravolgere la vera realtà dei fatti:
Chi sente di avere una bassa autostima non ha bisogno di capire come convincere gli altri ma necessita anzitutto di comprendere cosa di sè non gli è congeniale.
Solo così potrà (senza nemmeno volerlo) trasmetterlo anche agli altri.
Infatti, è nel momento in cui ci accettiamo, comprendiamo e scopriamo nei nostri limiti e nelle nostre fragilità che diventiamo pronti al cambiamento:
Un cambiamento che ci riporta al nostro più autentico modo di essere.