Perché rimando sempre le cose? (prima parte)

Articolo lungo, di cui riporto soltanto una parte, sul tema della procrastinazione, ossia  “l’abitudine” a rimandare continuamente impegni e compiti non riuscendo spesso a portarli  a termine entro un  periodo prestabilito.

procrastinare Perché rimando sempre le cose? (prima parte)

A tutti noi capita di procrastinare, di rimandare compiti ed impegni, di posporre la realizzazione di un progetto, o perché c’è qualcosa che non ci piace in ciò che dobbiamo fare o perché preferiremmo fare qualcos’altro. A volte però la procrastinazione diventa quasi uno stile di vita, una modalità con la quale si evitano la maggior parte degli impegni e delle scadenze. Quando l’abitudine a procrastinare si consolida, generalmente finisce poi per influire su aree sempre più vaste della propria vita. Ci si ritrova quindi a rimandare costantemente l’inizio, la prosecuzione o il completamento di numerose attività. Questo atteggiamento può far insorgere problemi al lavoro e/o nella vita sociale e influenzare la fiducia che nutriamo nei confronti delle nostre stesse capacità. 

Sono state individuate due tipologie di procrastinatori: quello “rilassato” e quello “preoccupato”:

  • il procrastinatore “rilassato” odia la routine, evita tutte le attività che considera noiose e ripetitive, ma è particolarmente efficiente nei confronti di tutto ciò che lo appassiona. Tende ad avviare nuovi progetti con grande entusiasmo ma, quando anche questi diventano routinari e noiosi, li abbandona e non li porta a termine. 
  • il procrastinatore “preoccupato” ha scarsa fiducia in se stesso e nelle proprie capacità, ha difficoltà a gestire lo stress e ha paure, timori e convinzioni irrazionali che gli impediscono di agire.

Le motivazioni psicologiche della procrastinazione:

  • Perfezionismo: la persona pensa di non essere in grado di affrontare un compito o un problema se non riesce a farlo in maniera perfetta e non si sente sicura delle proprie capacità e competenze. 
  • Paura del fallimento: molte persone rimandano all’infinito le cose che vorrebbero fare per paura di fallire. Sono convinte che non riusciranno mai a raggiungere ciò a cui aspirano e quindi rinunciano a priori, pensando che non vale neppure la pena di tentare.
  • Paura del successo: le persone hanno paura del successo perchè temono di non meritarselo oppure perchè hanno il timore che gli altri si aspettino sempre di più da loro. Questo provoca ansia e stress.
  • Ribellione: rinviare all’infinito decisioni e iniziative può rappresentare una modalità per ribellarsi alle pressioni e alle aspettative altrui, ritenute intollerabili. Questa modalità di impedisce di sviluppare il proprio senso del dovere e di assumersi le responsabilità necessarie per condurre una vita adulta stabile.

Di seguito alcuni suggerimenti che possono aiutare chi si trova in difficoltà:

  • Identificare piccoli obiettivi: porsi piccoli obiettivi può aiutare a ridurre la sensazione di essere schiacciati e oppressi da compiti più impegnativi.  Portando a termine piccoli compiti ogni giorno si arriverà a realizzare un progetto completo. Molte persone riferiscono che il solo porsi l’obiettivo di lavorare a qualcosa per 10 minuti rende più semplice il fatto di sedersi e farlo.
  • Stabilire una priorità nella lista delle cose da fare: può essere molto utile stabilire le priorità a ciò che dobbiamo compiere, utilizzando tre categorie:

importante ed urgente,

importante ma non urgente

urgente ma non importante.

  • Usare le inclinazioni individuali a proprio vantaggio: se si è più attenti e concentrati al mattino, sarebbe opportuno pianificare i compiti più difficili in quel momento della giornata. 
  • Affrontare le proprie paure: spesso quando facciamo qualcosa abbiamo paura di sbagliare, di fare brutta figura, di soffrire. Continuare a rimandare qualcosa per il timore di fallire non ci permette di confrontarci con le nostre reali capacità e quindi non ci consente neppure di ottenere successi e gratificazioni.

Articolo per intero

 

 

 

Conclusioni:

Articolo che coglie le diverse sfaccettature del fenomeno della procrastinazione.

Un atteggiamento a volte innocuo, altre invece deleterio, perchè il mancato conseguimento di progetti, obiettivi e impegni, alimenta nell’individuo una scarsa autostima nelle proprie capacità.

Per questo è utile modificare fin da subito questo atteggiamento.

Oltre ai suggerimenti già sopra citati per modificare questo “approccio alle cose”, in quest’altro articolo suggerisco l’importanza di avere un proprio mantra.

Ad esempio per chi fa i conti con il tema della procrastinazione, un mantra potrebbe essere

” Perchè non ora”?

E in quest’altro articolo invece, spiego come scomporre un obiettivo in parti più piccole, così da rendere l’inizio di un’operazione più accessibile.

 

 

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Diego Chiariello

Psicologo clinico e Psicoterapeuta, da anni metto al servizio della mia comunità e di quella virtuale, l'esperienza e la passione per la pratica psicologica del benessere della persona.

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