La verità su Babbo Natale: quando raccontarla ai bambini?
Vi ricordate quando avete smesso di credere a Babbo Natale?
Se siete cresciuti in una cultura occidentale, questo personaggio fantastico probabilmente ha giocato un ruolo nella vostra infanzia. Un ruolo fondamentale? Scommetto che la maggior parte di noi direbbe sì.
Nonostante ciò, alcuni genitori sono preoccupati per il fatto di “imbrogliare” i propri figli circa l’esistenza di Babbo Natale. Dopotutto, si tratta di una bugia. Probabilmente, quando i bambini scopriranno la verità, sentiranno che i loro genitori li hanno traditi…
Inoltre, alcuni genitori sono interessati a far sviluppare ai loro figli un pensiero critico e razionale.
… In una sola notte all’anno, un uomo con la barba bianca e con delle renne che sanno volare consegna milioni di regali a tutti i bambini del mondo…
Chiedere ai bambini di credere a questa storia potrebbe sembrare un invito a essere creduloni e illogici.
Per questi motivi, è interessante prendere in esame i risultati mostrati dalle ricerche psicologiche sull’argomento che, globalmente, sono piuttosto rassicuranti (…)
Innanzitutto è importante sapere che i bambini devono ancora attraversare diverse fasi di sviluppo cognitivo.
Fino circa ai 6 anni, il loro modo di vedere la realtà è caratterizzato dal “pensiero magico” (Piaget): ciò che per noi adulti può essere assurdo (come il credere ad un vecchietto con una slitta volante che recapita a tempi record regali a tutti i bambini del pianeta) è per loro coerente e accettabile, e non va ad intaccare la loro capacità di giudizio per il semplice fatto che sono in una fase in cui il pensiero razionale non è ancora completamente sviluppato.
Inoltre, una recente serie di esperimenti condotti ad Harvard ha mostrato che i bambini sono in grado di distinguere tra personaggi fantastici derivati da credenze culturali e altre entità non visibili ma scientificamente comprovate (Harris et al 2006). Insomma, i bambini che dicono di credere in Babbo Natale sono comunque meno certi della sua esistenza rispetto all’esistenza dell’ossigeno e dei germi.
Globalmente questi studi ci fanno concludere che supportare con i nostri figli l’esistenza di Babbo Natale non contribuisca a renderli illogici e creduloni.
Che cosa succede, poi, quando i bambini scoprono che Babbo Natale esiste solo nella loro fantasia?
Le ricerche in merito mostrano che raramente i bambini appaiono con il cuore spezzato, mentre paradossalmente sono i genitori a sentirsi malinconici.
Quando i ricercatori sono andati a intervistare i bambini che avevano smesso di credere a Babbo Natale (la maggior parte attorno ai 6-7 anni), questi hanno riportato una situazione di globale tranquillità.
Molti di loro avevano già intuito qualcosa da qualche tempo, e ne avevano semplicemente avuto la certezza. Era il genitore, non il figlio, che riportava tristezza (Anderson and Prentice, 1994; Cyr, 2002).
E cosa dire della bugia?
Secondo gli studi scientifici, solo una percentuale bassissima di bambini sono rimasti un poco infastiditi dal fatto che i genitori avessero loro raccontato una frottola. Nel suo studio, Condry ha intervistato centinaia di bambini e nessuno di loro riportava rabbia nei confronti dei genitori dopo aver scoperto la verità circa Babbo Natale (Condry, 1987).
Tale reazione può essere ricondotta al fatto che i bambini riescono a realizzare che questa menzogna fa parte della categoria delle bugie bianche. Infatti, la letteratura scientifica suggerisce che già all’età di 3 anni i bambini capiscono la differenza tra le “bugie buone” e le “bugie cattive”. In alcuni lavori, sono stati presentati a bambini in età prescolare degli schizzi mal disegnati ed è stato chiesto loro di dare un giudizio. Quando l’artista era presente, i bimbi riferivano giudizi migliori. In altri studi, i bambini facevano finta di essere felici quando ricevevano regali che non gradivano. Raccontavano bugie bianche per evitare di far soffrire l’altro sfoderando un sorriso smagliante (Xu et al., 2010).
In definitiva, i genitori possono stare tranquilli sul fatto che i bambini perdonino loro di aver raccontato una frottola così buona e conveniente come Babbo Natale che porta i regali.
Inoltre i bambini continuano ad essere felici all’idea di ricevere la mattina di Natale i regali sotto l’albero, anche se non credono più in Babbo Natale perché ormai sono cresciuti (Cyr 2002).
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Traduzione a cura di Luca Mazzucchelli
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