Psicologia del linguaggio degli occhi

Psicologia del linguaggio degli occhi; cosa possono rivelarci i movimenti degli occhi di una persona sull’autenticità o meno di ciò che ci racconta?

Un articolo prova a spiegarne alcuni suoi aspetti.

Occhi Psicologia del linguaggio degli occhi

 

Gli occhi costituiscono la parte più espressiva del corpo nella comunicazione non verbale.

Leonardo da Vinci definì gli occhi “lo specchio dell’anima” infatti essi rivelano i reali pensieri e gli stati emotivi di una persona.

Il contatto oculare riveste una grande importanza nello stabilire intesa e senso di fiducia nei confronti dei nostri interlocutori. La sua assenza può ostacolare la comunicazione, oltre a privarci di uno strumento che ci permette di accertare la sincerità del parlante.

Numerosi studi sulla direzione dei movimenti oculari hanno rivelato che questi sono correlati all’elaborazione dei pensieri in termini di suoni, immagini e sensazioni.

In particolare dallo studio di Robert Dilts, condotto nel 1977 a San Francisco, si giunse alla conferma che i movimenti oculari accompagnano le attività cerebrali durante i processi cognitivi e sono stati elaborati dei modelli di tali movimenti:

 
  • Occhi in alto a sinistra: Visivo ricordato, cioè la persona riporta alla memoria un’immagine ricordata.
  • Occhi in alto a destra: Visivo costruito, cioè la persona crea un’immagine costruita, una fantasia visiva.
  • Occhi di lato a sinistra: Auditivo ricordato, cioè la persona ricorda suoni, parole.
  • Occhi di lato a destra: Auditivo costruito, cioè la persona cerca di ricostruire suoni, parole.
  • Occhi in basso a sinistra: Auditivo digitale, cioè la persona conduce un dialogo interno, parla con se stessa.
  • Occhi in basso a destra: Cinestesico, cioè la persona riporta alla mente sensazioni sia tattili sia viscerali.

Occorre, tuttavia, sottolineare che…

quando si osservano i movimenti oculari bisogna tener conto del fatto che alcune persone fortemente visive potrebbero tendere a guardare in alto a destra o a sinistra, indipendentemente da quale modalità sensoriale viene stimolata dalle domande che vengono loro poste.

Per questo motivo è importante chiedere agli interlocutori quali siano i loro reali pensieri, al fine di stabilire con esattezza il significato dei movimenti oculari.

di Valentina Anna Guzzetta

EMPATIA: cosa dire e cosa non dire!

Tutte le relazioni, da quelle sentimentali a quelle amicali, necessitano di amore ed empatia.

Quando una persona cara sta attraversando un momento difficile, desideriamo farle sapere che siamo lì con lei, che vogliamo sostenerla ed aiutarla. Tuttavia, quando ci sta raccontando il periodo faticoso che sta vivendo, alcune volte scivoliamo in un errore grossolano dicendo queste semplici parole: “so bene quello che stai provando…”
Questo esempio è tratto da un articolo tradotto dal collega Mazzuchelli.

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