6 Verità Sull’Essere Felici.
Nonostante quello che potremmo credere, molto spesso, non stiamo davvero cercando la nostra felicità. Ci atteniamo ai precetti e agli ideali della società, della nostra famiglia e di altre influenze che possono soffocare il nostro personale punto di vista. Passiamo la vita a ripetere schemi e ricette del nostro passato che non ci servono nel presente. A vari livelli, non riusciamo a differenziarci, a limitare le influenze esterne e a realizzare il nostro valore unico nel mondo che ci circonda.
Quando queste forze esterne ci penetrano dentro e silenziosamente ci raggiungono, finiamo col cercare l’idea di felicità di qualcun’altro. La chiave per la propria felicità è sepolta all’interno del processo di riconoscimento e differenziazione da queste forze.
Naturalmente, ci sono molte cose positive che ci hanno formato. Ci sono tratti che abbiamo interiorizzato che hanno migliorato e rafforzato il nostro senso di sé. Infatti, differenziarsi non vuol dire separarsi dai modelli sociali positivi. Si tratta di rimuovere solo quegli strati indesiderabili che ostacolano il raggiungimento del nostro destino unico e ci impediscono di vivere la vita che davvero desideriamo.
Per quanto la ricerca del proprio benessere, lungo questo processo di differenziazione, segua coordinate uniche per ciascuno di noi, ci sono comunque dei principi di benessere generale che tutti possiamo adottare al fine di affermare il nostro reale senso di soddisfazione personale.
1. La felicità non può riempire le nostre giornate solo con cose divertenti. Molti studi mostrano che le persone più felici sono quelle che ricercano un significato, piuttosto che semplicemente il piacere. La ricerca di emozioni forti e gratificazioni immediate non è sufficiente, perché offrono piaceri a breve termine che non riescono a soddisfarci ad un livello più profondo. Quando conduciamo una vita che ha un significato particolare per noi, ci sentiamo più soddisfatti e gioiosi.
2. La felicità comporta obiettivi che vanno al di là di se stessi. Le persone sono generalmente più felici quando perseguono obiettivi che vanno al di là di se stessi. Gli studi dimostrano che la gente ottiene più piacere nel dare che dal ricevere e che la generosità può condurre alla lunga, ad una vita più felice.
3. Per cercare la felicità, dobbiamo esercitare il nostro potere personale. E’ importante ricordare costantemente a noi stessi del profondo effetto che abbiamo sul nostro destino. Ciò significa resistere a qualsiasi tentazione di fare la vittima. Quando riconosciamo il nostro potere, aumenta la nostra resilienza (la capacità di rispondere in maniera positiva alle difficoltà) e la capacità di gestire gli imprevisti che si presentano. In realtà, un senso di potere nella propria vita è stato riconosciuto come uno dei fattori chiave per essere una persona resiliente.
4. La felicità comporta maturità. Parte dell’essere forti, comprende il differenziarsi ed evitare di giocare ruoli genitoriali o infantili in relazione agli altri. Non possiamo controllare gli altri, solo noi stessi. Essere genitori verso coloro che ci circondano porterà a livelli più elevati di insoddisfazione che impediscono di concentrarsi sui cambiamenti che possiamo ottenere. Allo stesso modo non consentiamo agli altri di controllarci e minare il nostro potere e il nostro potenziale.
5. La serenità ha un prezzo. Per sentirci bene, dobbiamo essere disposti a sentire di tutto. Non possiamo essere selettivamente insensibili al dolore senza per questo paralizzare anche l’euforia, la gioia e il piacere. La condizione umana è anche dolorosa, e noi dobbiamo essere disposti ad accogliere la nostra tristezza, la nostra rabbia e le nostre paure per vivere un’esistenza vitale e passionale.
6. Felicità significa essere disposti ad evolvere. Ci sentiamo più vivi quando ci espandiamo e proviamo cose nuove. Pensate a una coppia di innamorati. Ognuno coltiva il mondo dell’altro. Sono aperti a nuove esperienze, attività, emozioni e amici. Cosa succede quando cadono nella routine e cominciano a imporre restrizioni su tutto? I loro mondi cominciano a restringersi. Impongono divieti e perdono il loro senso di indipendenza, e perfino, attrazione. Essere felici significa conservare l’interesse per le scelte nuove e vivaci che mantengono accesa la scintilla dentro di noi.
Quando guardiamo a questi principi, ci accorgiamo subito che cercare la felicità non è una scelta egoista. Quando siamo individui autentici, felici e soddisfatti, ci sentiamo meglio per le persone intorno a noi e per la società in generale. Siamo genitori migliori, partner migliori, capi migliori, colleghi, amici e cittadini. Seguendo il percorso che scegliamo per noi stessi, possiamo aspettarci vecchie influenze e critiche che ci inondano la testa. Trovare la felicità significa far tacere questi demoni e celebrare l’essere umano unico e degno che si trova sotto.
Come ha detto l’autore Howard Thurman: Non chiedetevi di che cosa ha bisogno il mondo. Chiedetevi che cosa vi rende felice e fatelo. Il mondo ha bisogno di persone vive.
Conclusioni
Non esistono ricette preconfezionate per essere felici e ciascuno di noi ha un suo percorso da seguire. La felicità o meglio la serenità, non è un traguardo, ma uno stato che si conquista attimo dopo attimo. Tuttavia alcuni fattori potrebbero concorrere nel mantenimento della serenità di tutti. Avere degli obiettivi che trascendano da noi stessi, avere il coraggio di evolvere e di accettare l’ambivalenza della vita, esercitare il proprio potere personale. Personalmente credo che la serenità coincida essenzialmente con l’essere se stessi e la capacità di esprimere il proprio potenziale creativo in sintonia col mondo e con gli altri.
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